Le Note del Gufo, 54

Tutti scrivono gialli ormai. Qualche volta anche gli scrittori. Per il resto, scrivono gialli i magistrati e i poliziotti ovviamente, ma anche i farmacisti, i postini e i posteggiatori, i veterinari e i medici della mutua e via via fino a comprendere i bidelli, i quali bidelli,  i gialli li scrivono di classe. Pardon, volevo dire in classe.

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12 risposte a Le Note del Gufo, 54

  1. Neda ha detto:

    Essendo casalinga, mi sono chiesta, a volte, come sarebbe stato un giallo in cui io, casalinga, avessi indagato sui fatterelli del mio paesello…il problema è che sono sempre uscita poco di casa, che conosco poca gente e che i fatti degli altri mi interessano poco…acquisterò un binocolo e incomincerò a indagare dalle mie finestre, magari scoprirò qualcosa.

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  2. Guido Sperandio ha detto:

    Come casalinga, avvezza a cucinare e alle ricette, dovrebbe venirti facile combinare gli ingredienti d’obbligo del noir odierno: sesso e violenza. Perchè non bastano più un morto come ai vecchi tempi e l’acume di uno Sherlock Holmes o un Poirot. Anche i ruoli sono sempre più mischiati, gli assassini indagano chi dovrebbe indagare il quale a sua volta da inquirente diventa lui il killer. In questo vortice ovvio che non possa mancare il gentil sesso in ruoli gentili o meno.

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  3. Neda ha detto:

    Non amando violenza e anche poco il sesso (la mia età, ormai, è più che canonica), credo indagherei sul gatto dei vicini che viene un po’ troppo spesso sotto al mio ulivo: credo ci siano nidi e nidiate sparse fra i rami ombrosi. Poi mi interessa scoprire dove sia finita la locusta “Eugenia” dopo che ha lasciato il rifugio sulla verbena odorosa…magari potrei interessarmi alla signora che abita poco lontano e che esce alle sett’albe, ma non è in tuta per correre e forse potrei anche capire perché il ragazzino treenne dei vicini ulula sempre alla 15 in punto (ma che? gli fanno forse ‘na puntura di penicillina?)

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  4. Pendolante ha detto:

    Io un giallo sul treno l’ho scritto. Durava ben 3 post 😀

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  5. Alidada ha detto:

    abbiamo un sacco di amicizie in comune, che strano 🙂

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    • Guido Sperandio ha detto:

      Mi hai dato lo spunto per una riflessione. Ero fermo alla considerazione che un blog è come certi bar alla stazione, c’è quello che beve il caffè, di passaggio, e che non vedrai mai più e quello, il pendolare, per cui arriva puntuale ogni mattina, per cui manca solo che tu glielo faccia trovare caldo pronto, corretto o macchiato, a misura del suo gusto.
      Al fatto che tu rilevi un circuito, al limite del club (giusto, ho capito bene?), beh… non ci avevo mai pensato, di primo acchito mi viene da supporre che anche attraverso i commenti si trovino punti di simpatia o coincidenze di gusti o di pensiero, c’è inoltre la curiosità di scoprire i nickname più ricorrenti nei blog di comune frequentazione… Mi vengono in mente i tempi in cui la vita sociale si svolgeva tra balconi e la strada, per la strada e in strada, e c’era il rione… Forse, non so, il meccanismo qua adesso è lo stesso, sul web.

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  6. maratrufelli ha detto:

    e riesci sempre a strapparmi sorrisi,,

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