Le Note del Gufo, 61

V SECOLO a.C: TUCIDIDE E LA GUERRA DEL PELOPONNESO.
OGGI: PUTIN E LA GUERRA D’UCRAINA.

“Vogliamo estendere il nostro dominio su di voi senza correre rischi e nello stesso tempo salvarvi dalla rovina, nell’interesse di tutti!” – dissero gli Ateniesi.
“Come potremmo avere lo stesso interesse: noi a diventare schiavi e voi a essere padroni?” – obiettarono i Meli.
“Perché voi avrete interesse a sottomettervi prima di subire gravissimi danni, e noi avremo il nostro guadagno a non distruggervi completamente.” – risposero gli Ateniesi.
“Sicché non accettereste che noi restassimo in buona pace, amici anziché nemici, conservando la nostra neutralità?” – obiettarono ancora i Meli.
“La vostra amicizia ci danneggerebbe più di un’aperta ostilità. Agli occhi dei popoli che dominiamo, l’amicizia diventerebbe una prova di debolezza da parte nostra, mentre il vostro odio testimonierebbe la nostra potenza!” – fu la feroce risposta degli Ateniesi.
Questa voce è stata pubblicata in Senza Categoria. Contrassegna il permalink.

9 risposte a Le Note del Gufo, 61

  1. silviatico ha detto:

    Grande Tucidide, peccato che, in pochi, lo ricordino.
    Grazie

    Piace a 1 persona

  2. Neda ha detto:

    A me, l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, ricorda molto la favola di Esopo: Il lupo e l’agnello. Certo che Putin, e altri come lui, il cervello bacato ce l’ha, e tanto.

    Piace a 1 persona

  3. Alessandra ha detto:

    Ieri in televisione (non ricordo il nome del politologo di turno che parlava) si rifletteva proprio sul fatto che Putin non vuole un’Ucraina moderna, democraticamente sempre più vicina all’Occidente, perché questo nuocerebbe tantissimo al suo “potere assolutista”. Non sia mai che poi altri territori -che oggi fanno ancora parte della Russia- avanzino gli stessi diritti, facendo vacillare il suo sogno di un grande impero! Lui è preso unicamente dalla frenesia di inglobare, sottomettere e controllare ogni settore della società, compresi ovviamente i mezzi di comunicazione. Però io mi chiedo una cosa: è ormai da tantissimi anni che in Russia i dissidenti al regime (compresi i giornalisti che hanno il coraggio di denunciare soprusi e ingiustizie) vengono incarcerati, torturati e perfino in molti casi fatti scomparire, come mai allora ce ne accorgiamo solo oggi, di tutto questo? Ci voleva una guerra, o meglio il rischio di un conflitto che si allarghi su scala mondiale, per rendersi conto di quanto conti veramente poco, anzi, proprio nulla, la libertà in quel paese? No, in realtà le notizie erano trapelate da tempo, tutti sapevano e facevano finta di nulla. E anche i nostri cari politici, fino a ieri, sorridevano con tanto di pacche sulle spalle quando si facevano fotografare accanto a Putin. Certo, perché prima di tutto contano gli interessi economici, gli scambi commerciali e via dicendo (gas, petrolio ecc.), quando mai contano invece i diritti e il benessere autentico di un popolo. Su quelli si può, all’occorrenza, chiudere anche un occhio. E succede sempre così, in ogni luogo della Terra dove avvengono degli abusi di potere, oggi come ieri è sempre la stessa storia che si ripete…

    Piace a 2 people

  4. wwayne ha detto:

    Ottimo parallelismo, complimenti! 🙂

    "Mi piace"

Scrivi una risposta a Neda Cancella risposta

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.