Le Note del Gufo, 35

Insisto, non è dalle malattie che ti devi guardare ma è dalle cure dei celebri primari.

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35 risposte a Le Note del Gufo, 35

    • Guido Sperandio ha detto:

      Mamma mia, il tuo è un riflettere profondo… si sente fin qui!

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      • lallade ha detto:

        Scopro ora questo commento. Proprio oggi che non ho pensato neanche per un istante. Gufetto la tua rarefazione mi perplime e mi lascia un vuoto fastidioso. Non vale!

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        • Guido Sperandio ha detto:

          Il tuo commento arriva ben dieci giorni dopo il mio e dovrei considerarlo ormai nullo perchè soggetto a prescrizione.
          Lo stesso – a causa di quel debole che ho per te (e che non meriti) – ho voluto andare in Internet per capire quella parola ed è nientemeno che l’Accademia della Crusca a riportare:
          «Il verbo perplimere significa “essere perplesso” o “rendere perplesso”, ed è entrato nella nostra lingua in un passato recente, ma con un percorso particolare che ne ha limitato l’ambito d’uso e che ne ha pertanto impedito, almeno per ora, l’ingresso nei vocabolari di lingua italiana (nei quali non è attualmente registrato)….» segue ma qui mi ferno per ovvie ragioni.
          Bene, ma adesso capita la parola mi resta ancora più fumoso il concetto.
          Perplessa tu, confuso io che si fa?

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          • lallade ha detto:

            Si fa finta di nulla e di va oltre. Si va al presente ,dunque! Sono felice di averti qui! Colgo l’occasione per invitare gli accademici della crusca ad assecondare le mie scelte linguistiche e aggiungere questo verbo al vocabolario, e che sarà mai! 😁
            Tutto bene? Dopo la dipartita dell’amatissima gatta tu mi stai trascurando. Non miagolerò per indurti a prenderti cura di me, già lo sai.

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  1. Anna Maria Drudi ha detto:

    quanto mi piacciono quei gufi!!!

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  2. quasi40anni ha detto:

    Verissimo! Pensa questo mese sono stata da tre luminari dei denti, ognuno ha detto la sua, ognuno ha sbagliato diagnosi. Finché non si ha male, il medico è bene lasciar stare…

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  3. Elish_Mailyn ha detto:

    che bello ritrovare il tuo gufo…un abbraccio al volo…🤗
    💙😘

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  4. Pendolante ha detto:

    Nel dubbio l’unica è non ammalarsi

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  5. garagistablog ha detto:

    N.B. Gli attrezzi dei Primari, contrariamente a quanto si pensa siano bisturi e pinze varie; in realtà sono compasso goniometro e gonnellino che utilizzano con il solo occhio che hanno in fronte a mo di ciclope.

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  6. 65luna ha detto:

    Sorrido! Ciao! 65Luna

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  7. L'Irriverente ha detto:

    Purtroppo capitano anche queste: a volte è fama immeritata, altre volte emergono gli scandali sanitari – in Lombardia ce n’è uno all’anno. A coronamento, porrei una battuta detta anni fa da Pippo Franco in televisione – un’edizione del Bagaglino – nei panni del Dr. House: “E lasciateli aspettare! Se no, che pazienti sono?”.

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      • L'Irriverente ha detto:

        Forse, se eliminassero la legge sugli appalti, alcuni problemi potrebbero essere risolti: se tanto c’è sempre il modo di truccare le gare, anche nella sanità, tanto valeva che chi doveva decidere scegliesse a suo gusto…

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        • Guido Sperandio ha detto:

          La disonestà è come il virus dell’influenza (giusto per stare in termini medici), ci si vaccina ma il virus varia abbastanza da inficiare lo scudo opposto dalla vaccinazione.

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          • L'Irriverente ha detto:

            Gira a tutti i livelli, e ognuno accusa qualcun altro senza guardare ciò che fa per peggiorare la situazione; così, se si volesse trovare una persona o un gruppo più colpevole degli altri, non ci si potrebbe più orientare: l’obiettivo è impedirci di trovarlo, anche nell’ipotesi che ce ne sia uno davvero – ipotesi in cui personalmente posso credere – di modo che il processo finisca in un’assoluzione generale.

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            • Guido Sperandio ha detto:

              Esatto.Hai sintetizzato perfettamente il quadro.
              Inizia lo scandalo a ruggiti di leone, in realtà di fatto attenutato dai “domiciliari”, poi si allungano i tempi e c’è sempre un TAR di riserva, i ruggiti di leone diventano sempre più tenui fino a diventare belati d’agnello e poi silenzio, e poi il tocco magico della prescrizione.
              Non ho fatto altro che ripetere i tuoi concetti con parole diverse perchè resta quello che tu hai ora detto.

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              • L'Irriverente ha detto:

                Da questo si deduce una riforma sensata della giustizia:
                1) la prescrizione va limitata al tempo concesso per le indagini, come volevano già Pietro Verri e Cesare Beccaria tre secoli orsono, così che l’imputato non abbia utilità alcuna a tirare in lungo il processo: sembra un paradosso, ma i tempi di prescrizione allungano i procedimenti invece che accorciarli;
                2) la discrezionalità della corte deve essere limitata: in particolare, pene accessorie come l’interdizione dai pubblici uffici, per i reati più gravi contro lo Stato, dovrebbero scattare in automatico con la sentenza definitiva, indipendentemente da una decisione del giudice;
                3) eliminare tutta una serie di cavilli e procedure che inficiano la certezza della pena: è provato scientificamente, anche in questo caso dai tempi di Verri e Beccaria, che un reo catturato temerà di più una pena breve ma senza sconti e scappatoie, che la remota eventualità di passare molto tempo in carcere ma col rito abbreviato, il patteggiamento, le attenuanti generiche, i permessi premio per “buona condotta”, il comma 9845/ter della legge tal de’ tali (magari un Regio decreto del ’37) che permette uno sconto di dieci anni se l’imputato entra in aula saltellando all’indietro su un piede solo e recitando la Vispa Teresa in cinese mandarino…
                Ma naturalmente, finché il codice penale sarà scritto dagli avvocati, tutto ciò rimarrà lettera morta.

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                • Guido Sperandio ha detto:

                  La tua conclusione è la miglior sintesi della situazione. Ricordo di aver letto che gli iscritti all’Ordine degli avvocati di una sola circoscrizione (mi pare, ma non sono sicuro, sia Roma) sia pari se non più di tutti gli iscritti in Francia. Devo tutti mangiare no?

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                  • L'Irriverente ha detto:

                    Lasciamoli pur mangiare, ma evitiamo il conflitto d’interessi: se il tuo mestiere è tentare di far assolvere un cliente, non puoi entrare in Parlamento e agire sul codice penale. Bisognerebbe prevedere un’incompatibilità fra i due mestieri: “Chi si iscrive all’ordine degli avvocati – o a quelli dei magistrati, dei giudici, ecc. – non è candidabile né eleggibile, né consultabile dagli organi legislativi o esecutivi”. Almeno si evitano commistioni.

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                    • Guido Sperandio ha detto:

                      Non fa una grinza. E appunto resterà lettera morta. D’altronde, non è questo il Paese delle commistioni in ogni campo?

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                    • L'Irriverente ha detto:

                      Il bello è che, quando un certo partito avrebbe dovuto scrivere una legge sul conflitto d’interessi, in ossequio alla tradizionale questione morale di cui s’era sempre fatto paladino quando si chiamava ancora “comunista”, non la fece. Attualmente abbiamo solo una blandissima legge che – ironia della sorte – è stata introdotta da un governo di Berlusconi… Basterebbe questo per dimostrare come certi dibattiti fra partiti siano solo una facciata: negli ultimi quarant’anni, in Italia abbiamo avuto un partito solo, che ha sempre avuto la maggioranza lasciando all’opposizione il popolo. Forse è la volta buona in cui, mercé lo scompiglio e la crisi, un sistema internazionale malato crollerà e questo partito unico smetterà di avere chi lo foraggi.

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