Risata… con dentiera

Mia suocera in una crisi di sconforto: «Ti sembra possibile ritrovarsi così, a pezzi? Tutto in una volta sola!».
Sua figlia (mia moglie): «Mammaaa! Hai impiegato appena ottanta-quat-tro an-ni!».
Si dà il caso che di lì a poco uscisse per Adelphi «La Versione di Barney». Sull’onda del passaparola lo lessi, e mi resta come la più esauriente (ed esilarante) testimonianza di quella che con un eufemismo si usa chiamare terza età.
Trapelano tratti autobiografici, e l’autore Mordecai Richler, ebreo canadese, corona col successo di questo titolo una vita variegata e una carriera di scrittura divisa tra libri e sceneggiature per il cinema.
Difficile considerare «La Versione di Barney» un libroLibro (definizione che rubo ad un’amica blogger). Infatti il lettore esigente che vi cercasse stile o certe profondità probabilmente resterebbe con le papille asciutte, però compensa l’ironia, la disinvoltura con cui i piccoli (o grandi?!) problemi tipici della terza età vengono trattati. Il politicamente corretto viene metodicamente infranto. L’irriverenza dà esca al sorriso.

“Detesto questi vuoti di memoria.
Ormai mi capita sempre più spesso. C’è da  diventare matti.  Ieri notte, quando finalmente stavo per prendere sonno, mi sono  reso conto di non ricordarmi come si chiama il coso per tirare su  la minestra.
Ma tu pensa. L’avrò usato un milione di volte. Lo  vedevo come se ce l’avessi davanti agli occhi. Ma quel cazzo di  nome, niente. Non avevo nessuna voglia di alzarmi dal letto e  mettermi a scartabellare fra i libri di cucina che Miriam ha  lasciato qui, anche perché mi avrebbe ricordato qualcos’altro, e  cioè che se se ne è andata la colpa è solo mia. Senza contare che  mi sarei dovuto comunque alzare più tardi, verso le tre, per la  pisciatina di metà notte, e allora tanto valeva aspettare.  Pisciatina, ho detto: non l’impetuoso  getto  schiumante  dei  giorni   della  Rive  Gauche, cari  miei,  proprio  no. Adesso è uno stillicidio, plic plic plic, e hai voglia a scrollare, l’ultimo  goccetto ritardatario cola immancabilmente sulla gamba del  pigiama.  Disteso al buio, imprecando, ho recitato a voce alta il numero da chiamare in caso di infarto.”

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Il libro è stato pubblicato per la prima volta nel 1997, Mordecai Richler muore nel 2001.

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22 risposte a Risata… con dentiera

  1. tommasoaramaico ha detto:

    Non ho letto il libro…però, la questione del cercare le parole di ogni giorno da parte delle persone anziane è qualcosa di cui tutti noi abbiamo fatto esperienza con uno dei nostri cari. Ed è come state sulle montagne russe, Con picchi di ilarità e brusche discese verso la desolazione di un mondo che si restringe perché non si sa più come dirlo…

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  2. Neda ha detto:

    Già, io poi che mi definisco della “quinta” età…….

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  3. Pendolante ha detto:

    Ho letto il libro da principio divertita, poi appesantita e con fatica. Il film, al contrario mi è piaciuto molto. Credo che questo libro sia un esempio di “scrittura per uomini”. Ciò nonostante riconosco la complessità della trama, le idee divertenti e lo sviluppo interessante

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  4. Guido Sperandio ha detto:

    L’autore, nel momento in cui scriveva il libro, aveva alle spalle un notevole mestiere. Probabilmente, certo siamo nel campo delle ipotesi, la lunga parentesi di sceneggiatore se da un lato gli dava dimestichezza col trattare personaggi-situazioni sopratutto trame, nel contempo – sempre probabilmente – lo distraeva se non impoveriva, sul lato dello stile e l’approfondimento prettamente letterario. Ho l’idea (il gossip a volte può essere utile) che da parte sua, ci sia stata sempre una certa compiacenza a non impegnarsi – l’impegno riservandolo ai piaceri piccoli e grandi della vita.
    Il tuo parere, ho l’impressione che rispecchi grosso modo la media delle recensioni (veramente numerose) reperibili nel web, considerando gli entusiasti e al contrario, sebbene pochi, i detrattori all’ultimo sangue (non so se, dati i nickname, questi ultimi erano donne 🙂 )

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  5. Dora Buonfino ha detto:

    Non ho letto il libro, ma visto il film, mi era piaciuto molto

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  6. Paola C. ha detto:

    un altro da aggiungere alla sempre piu’ lunga lista dei libri da leggere… 😉

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  7. alessialia ha detto:

    sai che non l’ho letto…
    dovrei prima o poi… mado quanti libri da leggere e cosi poco tempoooo

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  8. Paola ha detto:

    Ho letto il libro anni fa, bellissimo. Da allora, quando a me o a mio marito non viene una parola, ci diciamo “Non mi viene mestolo”

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  9. 65luna ha detto:

    Letto e piaciuto. 65Luna

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  10. alessialia ha detto:

    No ti avevo likerato per la furia di commentar… 😂😂

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  11. mrsbean73 ha detto:

    Che ridere! La tua presentazione e la citazione… Amo la leggerezza, si era capito? Buona giornata Guido caro!!!

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