Il lettore kamikaze

A un certo momento sopravvenne il vezzo di scrivere libri da 500/600 pagine e si arrivò a mille e passa, vedi Infinite Jest di David Foster Wallace (pagine 1281, edizione Einaudi).
Per l’eventuale intrepido lettore, leggerle tutte, significa trascurare il lavoro e la famiglia, per forza. Che se la famiglia non l’ha, rischia poi di non avere né l’energia né il tempo di farsene una.
Eppure c’è sempre l’impavido, quello che più la sfida è brutta e più si butta.
Non ci sono forse quelli che saltano dalle montagne con delle ali di plastica soltanto? O attraversano una strada trafficata con gli occhi sul telefonino?

Questa voce è stata pubblicata in David Foster Wallace -. Contrassegna il permalink.

25 risposte a Il lettore kamikaze

  1. Pupazzovi ha detto:

    Lo confesso…. i libri voluminosi li evito proprio

    Piace a 1 persona

  2. Alessandra ha detto:

    oh my god !! se le 1281 pagine fossero state scritte da Hemingway non batteresti ciglio… e attraverseresti anche la strada con gli occhi fissi sul libro 😉

    Piace a 2 people

    • Guido Sperandio ha detto:

      Colpo basso! Non dico dove, mia dolce tenera Alessandra. Piegato in due, ma non mi spezzo. E mi sono rivolto al mio avvocato di fiducia (Cicerone è morto da tempo, altrimenti non avrei badato all’entità della sua parcella). Ed ecco il risultato Guido vs/ Alessandra:
      1) Hemingway non hai mai superato un certo numero di pagine. Per chi suona la campana che è l’eccezione, conta comunque un numero di pagine che sono ben meno della metà di Foster Wallace).
      2) tra Hemingway e questi giovanotti vezzeggiati e strafatti c’è la differenza tra uno che sapeva quello che scriveva per averlo vissuto con l’occhio e la sensibilità di pochi mentre questi hanno il delirio di chi ha sbagliato spacciatore.
      3) Si propone una composizione stragiudiziale della vertenza a base di vino e tarallucci

      Edddai, che ci si diverte, alla prossima !!!! 🙂

      Piace a 2 people

  3. L'Irriverente ha detto:

    Accetterei 1281 pagine senza troppe difficoltà, sapendo però che ne vale la pena. Per esempio ho accettato cifra analoga per “Il signore degli anelli”, anche pensando che sono tre libri. Ma se adesso mi parte la moda di riempire e riempire per amore o per forza mille pagine, solo perché l’Ill.mo et Eccellentiss. sig. editore l’ha imposto, preferisco buttarmi sui classici, che non muoiono mai e durano di meno. Diceva giustamente Callimaco: “grande libro, grande danno”.

    Piace a 2 people

  4. Per la trilogia di Stieg Larsson (tanto per citare uno dei mille esempi che potrei tirare fuori) ho, nell’ordine: passato notti in bianco, dimenticato di preparare la cena, sbagliato fermata del pullman scendendo almeno un paio di km dopo rispetto a quanto avrei dovuto e, per finire, rischiato di essere investita svariate volte perché leggevo per strada. Sì, io sono decisamente una lettrice kamikaze.

    Piace a 2 people

    • Guido Sperandio ha detto:

      Si conferma che la realtà supera la finzione. Alludo al tuo caso e al fatto che scrivendo il post, ero convinto di avere attinto un po’ troppo all’immaginazione.

      Nota: la tua risposta è di grande simpatia, con questo… vedi di sopravvivere.

      Piace a 1 persona

      • Altro che attingere all’immaginazione… Hai attinto alla mia quotidianità. Per quanto riguarda i classici di certe dimensioni finora ho rischiato la vita per Dostojevsky, Cervantes, Manzoni (lo so, sono strana, ma adoro i promessi sposi) e svariata letteratura greca. Il Dio della lettura che mi ha protetta fino ad oggi spero continui a farlo in futuro! 🙂

        Piace a 1 persona

        • Guido Sperandio ha detto:

          Cervantes! LO conobbi che avevo otto/nove anni, ma era un’edizione ristrutturata del Don Chisciotte ad uso nazionalpopolare, e da allora m’è restata la sensazione imprescrittibile di un Cervantes autore comico 🙂
          Riepilogando, sei una lettrice al cui cospetto – nonostante la mia età non certo verde – io mi sento una bolla… solo che allunghi un dito PFFFT! scompaio. Complimenti… e attenta al rubinetto del gas, ricordati di spegnerlo.

          Piace a 1 persona

          • È una sensazione che ti appoggio in pieno… Cervantes è un autore comico, solo di una comicità sottile. 🙂 comunque conosco tanti lettori più attivi di me, io, ad esempio, di classici ho fatto il pieno al liceo, ma ora è un po’ che li trascuro. La lettura, però, è da sempre una delle mie passioni e come tutte le passioni è totalizzante, per questo quando leggo (un buon libro) mi scordo di tutto il resto! Al gas però farò attenzione, promesso.

            Piace a 1 persona

  5. alessialia ha detto:

    eh ma poi dipende…. anche io cerco di evitare i libri troppo troppo… ma se poi alla fine l’autore e la storia mi piacciono inevitabilmente mi impantano… e se poi sono saghe??? anzi non saghe, ma libri divisi e a se stanti ma con la stessa protagonista??? eh eh… uguale, no! questo mi è capitato e continuo… ma libri troppo lunghi non mi sono ancora capitati!

    Piace a 1 persona

  6. Lady Nadia ha detto:

    Ma noooo dai!😂😂😂 Sarà così bello? Lui è fuori di testa.

    Piace a 1 persona

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.